01
20
2017
domande interpretazione

Risposte alle domande più frequenti sull’interpretazione

L’interpretariato è una professione affascinate e ricca, spesso sconosciuta dal grande pubblico. Alcune risposte alle domande più frequenti.

Sebbene la traduzione e l’interpretazione siano due professioni diverse, spesso questi termini vengono utilizzati come sinonimi. In effetti, molte persone non fanno una gran differenza tra queste due professioni, che presentano alcune caratteristiche distinte. In questo articolo, chiariamo i dubbi più frequenti e rispondiamo ad alcune domande sull’interpretazione.

Gli interpreti sono anche traduttori? E i traduttori sono interpreti?

No. Queste due professioni, pur non essendo completamente l’una l’opposto dell’altra, condividono solamente la lingua di lavoro. In realtà, una non ha nulla a che vedere con l’altra. L’interpretazione è orale mentre la traduzione avviene in forma scritta. La prima è spontanea, unica e immediata mentre l’altra implica un lavoro di riflessione, fa ricorso a memorie di traduzione ed è caratterizzata dalla cura con cui ogni termine viene scelto.

È sufficiente essere bilingue per fare l’interprete?

Non basta. I traduttori, così come gli interpreti, hanno acquisito una solida formazione linguistica. Ma, oltre a queste competenze, devono aver completato decine, se non centinaia, di ore di formazione prima di poter offrire i loro servizi. La capacità di ascoltare, analizzare, tradurre e parlare simultaneamente non è innata; la memoria e il cervello sono “muscoli” da allenare.

Gli interpreti traducono da e verso qualsiasi lingua?

La risposta è ancora no. Acquisire una perfetta padronanza di una lingua richiede tempo, impegno, allenamento e costanza. Inoltre, sono poche le persone che possono parlare una seconda lingua come la loro lingua madre, perciò si consiglia di lavorare sempre verso quest’ultima. Purtroppo, le situazioni impreviste che si presentano nella pratica professionale fanno sì che non si possa rispettare alla lettera questa regola. Tuttavia, affermare che si ha la perfetta padronanza di 3, 4 o 5 lingue come se fossero la loro lingua madre, dimostra senza dubbio una mancanza di professionalità.

Qual è la differenza tra interpretazione consecutiva e simultanea?

Ecco un esempio: The Interpreter con Nicole Kidman. In questo film, la protagonista interpreta le parole di un oratore verso la lingua di destinazione grazie ad una console dotata di cuffie e di microfono. Il suono della sua voce è trasmesso ai membri dell’Assemblea delle Nazioni Unite che hanno bisogno di un interprete. In questo caso si tratta di un’interpretazione simultanea.

Nella consecutiva invece si fa affidamento sulla memoria dell’interprete. In quest’ultima si ascolta un oratore per 4 o 5 minuti, prendendo delle note e poi, una volta che finisce di parlare, si traduce il messaggio nella lingua di destinazione.

Ci sono altre due tecniche d’interpretazione: l’interpretazione di trattativa e la simultanea sussurrata (chuchotage). Il chuchotage segue lo stesso principio della simultanea, ma senza alcun dispositivo tecnologico; l’interprete sussurra il messaggio all’orecchio dell’interessato. L’interprete di trattativa invece svolge il ruolo di mediatore tra massimo due o tre persone che non parlano la stessa lingua, in campo medico, giuridico, diplomatico, ecc.

Perché gli interpreti lavorano in coppia alternandosi ogni mezz’ora?

In poche parole: memorizzazione, concentrazione, fatica e difficoltà. Prova ad ascoltare e a parlare allo stesso tempo durante 30 minuti e ti renderai rapidamente conto dello sforzo fisico e mentale che richiede. Ora, immagina che l’interprete per tradurre debba anche concentrarsi per capire il vero senso del messaggio e, soprattutto, ricordare l’inizio della frase prima di arrivare alla fine. L’interprete è sempre accompagnato da un altro collega che può dargli il cambio in qualsiasi momento. Ma non credere che chi non sta interpretando non stia lavorando! In realtà, presta attenzione a parole particolarmente difficili che il suo collega potrebbe non conoscere oppure prende nota dei numeri.

Speriamo di aver chiarito tutti i tuoi dubbi ed eventualmente aver risposto ad alcune domande sull’interpretazione che ti eri sempre fatto!

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Questo articolo è stato scritto da Gaelle Hardy

Recentemente laureatasi presso l'Università di Liegi (Belgio) in interpretazione, Gaëlle sta facendo uno stage presso la Cultures Connection, Buenos Aires, come prima esperienza professionale.