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2021
Il francese

Il francese relegato ai margini delle istituzioni europee

Dal 1° luglio 2013, l’Unione Europea ha 24 lingue ufficiali tra cui barcamenarsi. In questo contesto multilingue, qual è il ruolo della lingua francese?

Dal 1° luglio 2013, l’Unione europea ha 24 lingue ufficiali da dover gestire, tra cui tedesco, inglese, bulgaro, danese, spagnolo, estone, finlandese, francese, greco, ungherese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, svedese, ceco e croato. In questo contesto multilingue, qual è il ruolo della lingua francese?

L’inglese assume un ruolo sempre più sempre importante

L’inglese, il francese e il tedesco sono le principali lingue di lavoro nell’UE, anche se negli anni l’inglese ha assunto un ruolo di sempre maggior rilievo al punto da diventare la “lingua franca” del gergo interno all’UE [1]. Dopo essere stato per secoli la lingua dei tribunali, dei salotti, degli intellettuali, degli scienziati e della diplomazia europea, il francese è ora decaduto rispetto al passato. La proverbiale ricchezza del vocabolario e accuratezza facevano del francese la lingua privilegiata per scopi diplomatici, mentre l’attuale concisione e ampia diffusione dell’inglese tende a generare equivoci e incomprensioni.

Il lento declino del francese

Nel 2012, la Delegazione generale della lingua francese e delle lingue della Francia del Ministero della Cultura e della Comunicazione ha presentato una relazione al Parlamento francese su “L’uso della lingua francese nelle istituzioni europee” [2]. Se ci limitiamo al solo caso della Commissione, la classificazione della “lingua di partenza” dei documenti tradotti nel 2011 dalla Direzione generale della traduzione della Commissione europea evidenzia la sostanziale scomparsa del francese a favore dell’inglese e di altre lingue. Se nel 1996 la lingua di partenza di circa il 40% dei documenti era il francese, nel 2011 risultava invece inferiore al 6%. In tutte le istituzioni di Bruxelles e del Lussemburgo si continua a parlare spesso francese all’orale, anche se durante gli incontri  a cui partecipano rappresentanti di nuovi stati membri si passa spesso all’inglese. I progetti di legislazione presentati dalla commissione al consiglio vengono redatti in tutte le lingue ufficiali. Tuttavia, le versioni originali dei testi redatti all’interno della Commissione sono molto più spesso scritte in inglese che in francese.

La relazione della delegazione si è concentrata anche sulla situazione della lingua francese e del multilinguismo nelle altre istituzioni europee quali Consiglio, Parlamento, Corte di giustizia, Servizio europeo per l’azione esterna, sala stampa, siti Internet, bandi di gara e edifici, constatando, anche in questo caso, un progressivo declino. Il documento presenta le azioni attuate per promuovere il francese e il multilinguismo rilevandone la mancanza di efficacia e propone una revisione approfondita del piano d’azione guidato dall’OIF (Organizzazione Internazionale della Francofonia).

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Traduzione in italiano: M. Canestrari


[1] La lingua franca detta anche sabir, fu un idioma pidgin “di servizio” parlato in tutti i porti del Mediterraneo tra l’epoca delle Crociate e tutto il XIX secolo principalmente da marinai e mercanti, ma anche da detenuti, prigionieri, schiavi e popolazioni sfollate di qualsiasi etnia o estrazione sociale. Al giorno d’oggi, per estensione, il termine lingua franca si riferisce a una lingua veicolare usata da una data popolazione per comunicare. Esempio: l’inglese (o inglese semplificato), in gran parte del mondo, soprattutto all’interno delle istituzioni internazionali o della comunità scientifica globale. Fonte: Wikipedia.

[2] http://www.langue-francaise.org/rapport_DGLF_2012.pdf

Questo articolo è stato scritto da Fabrice

Economista, linguista e investitore, Fabrice è il cofondatore di Cultures Connection, di cui è direttore operativo.